La carta della subsidenza nella zona di Lido di Dante.
Legambiente pubblica il dossier "Piattaforme e attività di ricerca entro le 12 miglia". Sulla base dei dati 2015 del Ministero dello Sviluppo economico.
Viene precisato inoltre che nella zona dell’Alto Adriatico è presente il fenomeno della subsidenza, cioè l’abbassamento del suolo. L’estrazione di gas sotto costa, anche se non è l’unica causa di tale fenomeno, resta il principale fenomeno antropico che causa la perdita di volume del sedimento nel sottosuolo generando un abbassamento della superfice topografica.
I dati dei monitoraggi Arpa evidenziano come le conseguenze più rilevanti si registrano in particolare sulla fascia costiera dell’Emilia Romagna che negli ultimi 55 anni si è abbassata di 70 cm a Rimini e di oltre un metro da Cesenatico al delta del Po. Alcuni studi riportano come l'abbassamento di un centimetro all'anno comporta, nello stesso periodo, una perdita di un milione di metri cubi di sabbia sui 100 km di costa. Assegnando alla sabbia utilizzata per il rinascimento delle spiagge il costo di 13€/m³, ogni anno andrebbero spesi 13 milioni di euro per rimpiazzare la sabbia persa. Nella fascia costiera, tra il 1950 e il 2005 tra Rimini e il delta del Po, per via dell'abbassamento di circa 1 metro, sono andati perduti circa 100.000.000 m³ di sabbia, con un danno stimato di 1,3 miliardi di euro, contro i 7,5 milioni di euro all’anno ottenuti come Royalties dalle compagnie petrolifere. Il costo per la collettività è quindi maggiore del guadagno. La subsidenza aumenta inoltre l’impatto delle mareggiate e delle piene fluviali, favorendo l’erosione costiera, con perdita di spiaggia ed effetto negativo sulle attività turistiche rivierasche.
Al referendum del 17 aprile #votaSi per dire #StopTrivelle
venerdì 15 aprile 2016
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