venerdì 30 aprile 2010

Dominco Finiguerra: stop al consumo di territorio


Il blog pubblica il video dell'intervento integrale di Domenico Finiguerra, sindaco del comune di Cassinetta di Lugagnano, in occasione dell'incontro pubblico tenutosi a Ravenna.

Domenico Finiguerra esprime in modo chiaro i rischi a cui stiamo andando incontro nel momento in cui "abbocchiamo" a chi ci vuole farci credere che il consumo di territorio e la continua cementificazione debbano essere le principali leve di una strategia finalizzata allo sviluppo economico.

Finiguerra afferma che ormai possiamo osservare che in "quasi tutti i comizi e di tutti i dibattiti televisivi, l'affermazione del politico di turno che la crisi si batte con l'edilizia e con le grandi opere. La cazzuola e la betoniera sono diventati il simbolo dello sviluppo, del progresso e della riscossa tutta italiana e il consumo di territorio ha assunto dimensioni davvero molto inquietanti.
Seguendo un modello di sviluppo funzionale solo alla sommatoria di interessi singoli e per nulla orientato da un disegno complessivo che miri all'innalzamento del livello di benessere collettivo e alla salvaguardia del bene comune, il nostro Paese ha cavalcato negli ultimi decenni un’urbanizzazione estesa, veloce e talvolta violenta."

E ancora: "Il patrimonio naturale ed artistico che ci viene invidiato dal resto del mondo è sempre più compromesso. In Italia si cominciano a notare alberghi chiusi e spiagge vuote, e gli stessi italiani, sempre più volentieri, preferiscono cercare all'estero la meta per le loro vacanze."

"L’urbanizzazione viene sempre motivata da buone intenzioni: “il centro commerciale porterà posti di lavoro”, “con le mille villette avremo una scuola più grande e la piscina nuova”, “il polo logistico creerà sviluppo”.
La spinta al consumo di territorio è venduta all'opinione pubblica come una necessità dell’economia, che avrà certamente ricadute positive sul benessere dei cittadini.
Quindi, visto il tasso di cementificazione che abbiamo vissuto in Italia, dovremmo essere una delle locomotive economiche d’Europa e uno dei paesi dove il livello di qualità della vita è più alto.
E invece non è così. Perché?"

Domanda retorica.

Meno cemento, più turismo

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